Nel XX secolo, con il coinvolgimento soltanto delle ultime 4 delle circa 8000 generazioni umane, si è assistito a un incredibile allungamento della vita media ma, secondo un maxistudio, la popolazione mondiale trascorre un numero crescente di anni con malattie e disabilità (Lancet 2016, GBD 2015 Mortality and Causes of Death Collaborators).
Mangiare poco potrebbe essere un buon modo per evitare le patologie non-trasmissibili e allungarsi la vita in buona salute, da cui varie voci hanno proposto come soluzione dei problemi la restrizione calorica, attuata in diverse modalità fino al digiuno o al semidigiuno. Sulla base dell’Effetto Warburg, inoltre, è stato ipotizzato il digiuno nella cura dei tumori maligni. Posto che l’odierna visione della medicina basata sull’evidenza, pone alla base di qualsiasi scelta terapeutica l’esistenza di evidenti prove di efficacia, associata all’accettazione da parte delle persone dell’importanza di seguire il trattamento, ci è sembrato opportuno analizzare in un convegno le conseguenze della restrizione calorica su vari aspetti fisiologici e patologici del nostro organismo.